Il Decreto Rilancio entrato in vigore il 19 maggio ha previsto per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato, con almeno un figlio a carico minore di 14 anni, il riconoscimento al diritto al lavoro agile a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione e che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito, nei casi di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa, o che non vi sia un genitore non lavoratore.
Il provvedimento scade il prossimo 31 luglio, tuttavia stando a quanto si apprende da Il Sole 24 Ore in Edicola oggi il Governo sembrerebbe intenzionato a prorogarlo fino alla fine del 2020.
Ad annunciarlo è la Sottosegretaria al Ministero del Lavoro, Francesca Puglisi:
«Lo smart working nel decreto Rilancio è stato prorogato per il 50% del personale della Pa per un graduale ritorno alla normalità, con la possibilità di riorganizzare gli uffici per il distanziamento sociale, ancora necessario perché il virus non è stato completamente debellato – ha detto Puglisi-. Pensiamo di inserire una norma di proroga anche per il lavoro privato nel prossimo decreto che faremo per il prosieguo degli ammortizzatori sociali»”.
Dunque il Governo Conte, già dal decreto che sarà approvato in agosto, sarebbe intenzionato a prorogare fino al 31 dicembre 2020 l’attuale norma che agevola l’utilizzo dello smart working nel settore privato.