Nella giornata odierna è stato convocato dalla direzione Abb il Coordinamento sindacale Fim, Fiom e Uilm Abb per una comunicazione aziendale relativamente ad alcune modifiche che l’azienda intende apportare alla policy che regolamenta la materia dello Smart Working.
Materia che nonostante le continue richieste da parte delle organizzazioni sindacali continua ad essere prevista e regolata in modo unilaterale dall’azienda rifiutando una negoziazione che determini un accordo sindacale sullo Smart Working.
Le modifiche decorreranno dal 1 settembre 2020. Coloro che avranno la possibilità di utilizzare lo Smart Working dovranno sottoscrivere un nuovo accordo che preveda le modifiche introdotte.
Nella sostanza le principali modifiche riguarderanno:
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Non sarà necessario essere dipende di da almeno tre mesi ma basterà avere un contratto a termine o a tempo indeterminato;
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Non sarà necessario operare esclusivamente dal proprio domicilio ma anche dalla propria abitazione, hotel, residence o in spazi aperti comunicandoli di volta in volta al proprio responsabile;
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Viene eliminato il limite delle 25 giornate annue di Smart Working, limite che dovrà essere discusso con il proprio responsabile aziendale. Inoltre viene introdotta la possibilità di un utilizzo più frazionato e contestuale con altri istituti (ferie a ore durante la giornata, permessi Legge 104, ecc);
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Vengono introdotte due categorie di lavoratori Smart Working. I cosiddetti lavoratori saltuari, cioè coloro che potranno avere a disposizione meno di 75 giornate annue e i lavoratori abituali che avranno a disposizione 75 o più giornate annue.
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A questi ultimi, l’azienda disconoscerà a titolo di rimborso una cifra pari a 300€ annui per l’acquisto di strumentazioni strettamente correlate allo Smart Working (es: per acquisto di sedie, monitor, tastiera per computer, cuffie ecc.).
Nulla invece viene riconosciuto a titolo di indennità sostitutiva mensa, spese di connessione, energia elettrica, ecc.
Come Fiom-Cgil riteniamo che la materia dello Smart Working soprattutto alla luce del periodo che i lavoratori stanno attraversando una materia delicata, importante e di prospettiva, che impatta non solo con la produttività delle imprese ma anche con le modalità di vita e di lavoro di molte persone.
Per questo motivo, già due anni fa abbiamo chiesto in occasione del rinnovo dell’integrativo di gruppo di poter regolamentare questa materia con un accordo sindacale per recepire le esigenze lavorative alla luce della diverse situazioni aziendali.
Abb, anche nella comunicazione odierna ha ribadito la sua posizione: sullo Smart Working, facciamo da soli, senza il sindacato e senza la volontà di fare accordi.
Un atteggiamento che non condividiamo e che su questo tema mette in evidenza la poca apertura da parte di Abb alle relazioni sindacali.
Fiom nazionale
Roma, 3 agosto 2020
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Fonte: fiom-cgil.it