Roma, 5 agosto 2020 – “Se il Governo non prorogasse il blocco dei licenziamenti sino alla fine del 2020, si assumerebbe tutta la responsabilità del rischio di uno scontro sociale”. Così i segretari segretari di Cgil Cisl e Uil Maurizio Landini, Annamaria Furlan, Pierpaolo Bombardieri che sottolineano: “Chi pensa di anticipare quella data alla fine dello stato di emergenza dimostra di non avere cognizione delle elementari dinamiche del mercato del lavoro e di non preoccuparsi delle condizioni di centinaia di migliaia di lavoratrici e di lavoratori. Chi pensa che possano stare insieme sgravi contributivi e fiscali generalizzati (vedi IRAP) e licenziamenti non capisce che ora è il tempo della coesione sociale e degli investimenti sul lavoro”.
Per i tre segretari inoltre “in questo contesto è davvero grave che Confindustria decida di non firmare i contratti Nazionali delle lavoratrici e dei lavoratori della Sanità Privata e del Settore Alimentare che con la loro opera essenziale ci hanno permesso di uscire dalla fase più acuta della pandemia” e ricordano di aver già indetto un’iniziativa per il 18 settembre: “Che possa essere trasformata in uno sciopero generale – concludono – dipenderà solo dalle scelte del Governo e della Confindustria”.
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Fonte: cisl.it