«Gli occupati sono stati toccati dal SARS-CoV-2 analogamente ai non occupati» è questa la conclusione a cui arriva l’indagine ISTAT a distanza di 5 mesi dall’inizio del lockdown e dei diffusi timori che volevano le sedi di lavoro come principali luoghi di contagio.
«Gli occupati in settori essenziali e attivi durante la pandemia – si legge nell’indagine – non presentano valori significativamente più elevati (2,8%) rispetto alla popolazione generale».
A dare evidenza della ricerca ISTAT è anche Il Sole 24 Ore in Edicola di oggi, dalle cui colonne si sottolinea:
“I dati Istat-Ministero della Salute fanno chiarezza sulle polemiche di metà marzo, quando l’apertura delle fabbriche era considerata tra i principali fattori di diffusione del contagio”.