“La mancanza di un piano strategico per l’industria dell’automotive, l’assenza di un confronto tra imprese, sindacati e Governo sulla transizione tecnologica, insieme alla riorganizzazione e ristrutturazione del settore in Europa, stanno mettendo a rischio il principale asset dell’industria metalmeccanica, i cui effetti sarebbero drammatici non solo per le aziende e i lavoratori della componentistica ma anche per tutte le maestranze che producono dalla siderurgia all’informatica.
Mentre Francia e Germania investono e vincolano le imprese a piani che tutelano l’occupazione, in Italia il confronto non è nemmeno partito.
E’ necessario bloccare i licenziamenti e adeguare gli ammortizzatori sociali, investire nella formazione e nell’innovazione di prodotto necessari alla salvaguardia e all’implementazione dell’occupazione.
L’Italia è ad un bivio: una strada è l’eutanasia, l’altra è una nuova vita per settore anche attraverso i fondi del Recovery Fund. Ci mobiliteremo perchè l’automotive è per l’Italia lo strumento per realizzare nuova occupazione giovanile e dare sostenibilità ecologica alla mobilità delle persone”.
Lo dichiara Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive
Roma, 6 agosto 2020
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Fonte: fiom-cgil.it