Davanti alla notizia che 5 parlamentari (3 Lega, 1 M5S, 1 Iv) hanno chiesto e ottenuto il Bonus da 600 euro per le partite Iva, poi salito a 1000 euro, nonostante lo stipendio da 12 mila euro al mese, i rappresentanti dei partiti, tutti, hanno espresso indignazione per il gesto, visto come uno schiaffo morale nei confronti dei comuni cittadini per i quali l’indennità era realmente diretta.
MA I POLITICI HANNO DIRITTO AI BONUS?
Innanzitutto va detto in premessa che hanno potuto ottenere i Bonus i politici che sono anche professionisti titolari di partita iva, ma anche altri comuni cittadini che hanno redditi altissimi (es. un avvocato o un medico che fatturano milioni di euro) e che oggettivamente non rientrano nella categoria di coloro che hanno bisogno di una misura di “sostegno al reddito”. A sottolinearlo è anche SkyTg24 che in una news evidenzia che “tra il 10 per cento delle famiglie più ricche d’Italia, una su quattro ha ricevuto ad aprile gli aiuti del governo, tra cui la cassa integrazione, il reddito di emergenza e anche il famoso bonus autonomi”.
I Bonus – tutti, non solo quello per i professionisti – sono stati introdotti dal DL Cura Italia, poi confermati dal DL Rilancio e ora, per una buona parte, anche dall’ultimo DL Agosto. Per ottenerli non occorre vantare alcun requisito reddituale.
Ebbene nessuna di queste leggi contiene una specifica norma di esclusione per i rappresentanti istituzionali a tutti i livelli (parlamentari, consiglieri, assessori, sindaci, ecc.). Ecco perchè “in forza di legge” anche loro ne hanno diritto.
Dunque il problema si sposterebbe solo sul piano morale. E’ eticamente accettabile che chi fa politica acceda ai Bonus pensati per chi, stando in prima linea, si è dovuto trovare ad affrontare le molte difficoltà di una situazione di lockdown totale senza avere i privilegi dei parlamentari? Evidentemente no. Non è accettabile.
Ma è altrettando riprovevole che un Parlamento intero (non risultano emendamenti contrari da parte delle forze politiche di opposizione) abbia consentito all’approvazione di queste leggi che non sanciscono alcuna esclusione verso chi fa politica.
La misura è colma ma il tempo per rimediare c’è. Con il testo del Decreto agosto, già varato dal Consiglio dei Ministri il 7 agosto, in fase di ultimazione in questi giorni, il Governo ha ancora il tempo di escludere i politici dai Bonus.
Otello Bianchi