Quota 100 è una misura voluta fortemente dalla Lega di Salvini nel primo Governo Conte (M5S-Lega) volta a contrastare gli effetti della Riforma Fornero introdotto dal Governo Monti del 2011. In generale, tale riforma consente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per tutti coloro che vantano almeno 38 anni di contributi con un’età anagrafica minima di 62 anni.
Ieri l’INPS ha divulgato gli ultimi dati delle “uscite”. Nel mese di giugno il numero delle domande di pensionamento presentate per usufruire di quota 100 sono solo 47.810, un terzo rispetto al 2019.
Dati che confermano ancora una volta che Quota 100 “è stato un super flop”, come scrive il quotidiano il manifesto in Edicola oggi, il quale annuncia anche le prossime mosse del Governo Conte:
“a settembre riaprirà il cantiere pensioni: la ministra Catalfo ha già convocato i sindacati con all’ordine del giorno una riforma generale che preveda una flessibilità in uscita. Pagata con i risparmi di Quota 100: già almeno 3 miliardi”.
Dunque si preannuncia una riforma nel segno della “flessibilità in uscita” a partire dal 2022 (la riforma Lega-M5s prevede la scadenza a fine 2021) per evitare in determinate situazioni il super scalone della Legge Fornero.
Manuel Baldi
