Quanti sono i lavoratori che pur avendo le caratteristiche di stagionalità sono stati e continuano ad essere esclusi dai Bonus di 600 euro previsti per marzo e aprile, diventati 1.000 per il mese di maggio, e riservati ai soli lavoratori stagionali dipendenti di aziende del Turismo e Stabilimenti balneari? Probabilmente centinaia di migliaia, è difficile quantificarli.
E’ però possibile individuare delle “categorie” di lavoratori stagionali a tutti gli effetti (ma non per le leggi che prevedono i Bonus) che, nonostante alcuni interventi correttivi del Ministero del Lavoro e Inps giunti successivamente, continuano ad essere esclusi da ogni Bonus. Vediamo quale può essere una possibile elencazione, che non ha la pretesa di essere completa.
L’Inps con la circolare n. 67 del 29 maggio nel momento in cui includeva nei Bonus i lavoratori stagionali dipendenti di aziende appartenenti a settori diversi dal Turismo e degli Stabilimenti balneari, per via di requisiti eccessivamente restrittivi o, in alcuni casi, mai visti nei precedenti provvedimenti, escludeva:
- Gli stagionali assunti durante l’inverno il cui contratto scadeva dopo il 31 gennaio 2020;
- Coloro che pur avendo tutti i requisiti nel frattempo avevano trovato lavoro a tempo indeterminato (a meno che non sia di tipo intermittente);
- Coloro che avevano avuto un semplice contratto a tempo determinato in dipendenza di aziende appartenenti ai settori diversi dal Turismo e degli Stabilimenti Balneari;
- Coloro che avevano avuto un semplice contratto a tempo determinato in dipendenza di aziende appartenenti ai settori del Turismo e degli Stabilimenti Balneari.
Il decreto interministeriale del 13 luglio 2020 invece, mentre ammetteva al Bonus la categoria di lavoratori indicati al precedente n. 4 allo stesso tempo escludeva, anche qui per via di requisiti eccessivamente restrittivi oppure inspiegabilmente ”innovativi“:
5. ancora una volta coloro che abbiamo indicato al n. 3 (rientrano in questo caso circa 40 bagnini di una cooperativa di Cesenatico che hanno segnalato la vicenda a TuttoLavoro24.it)
6. coloro che nel 2018 non hanno lavorato oppure hanno lavorato ma con un contratto diverso dallo stagionale o dal tempo determinato;
7. coloro che nel momento dell’entrata in vigore del decreto avevano nel frattempo instaurato un qualsiasi rapporto di lavoro o ottenuto il trattamento pensionistico;
8. i lavoratori in regime di somministrazione (cd. ex interinali) impiegati presso imprese utilizzatrici operanti in settori diversi dal turismo e dagli stabilimenti termali ma che svolgono attività con caratteristiche di stagionalità.
Insomma tutta la vicenda della distribuzione dei Bonus meriterebbe un serio approfondimento da parte dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo che con un post su Facebook apparso non più di 2 giorni fa, nel comunicare che Bruxelles trasferirà all’Italia 27,4 miliardi del Fondo SURE sottolineava i “successi” raggiunti con le politiche sociali del Governo Conte durante l’Emergenza. Un approfondimento che dovrebbe giungere ad un’azione politica che, anche se con ritardo, includa nei Bonus questi lavoratori lasciati soli proprio nei mesi più difficili.
Per leggere il primo articolo dell’inchiesta di TuttoLavoro24.it sui lavoratori stagionali esclusi dai Bonus clicca qui.
Otello Bianchi
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