Il blocco dei licenziamenti scaduto il 17 agosto e prorogato fino al termine di utilizzo della cassa integrazione e della decontribuzione, tranne per alcune eccezioni, ha funzionato?
Secondo una rilevazione della sigla sindacale UIL riportata da Il Sole 24 Ore in Edicola oggi un indicatore può essere il numero delle domande di Naspi e Dis-coll inviate negli scorsi mesi:
“Le domande di disoccupazione sono rimaste su valori elevatissimi: a giugno 133.788, in crescita rispetto alle 124.683 istanze di Naspi e Dis-coll di maggio”.
Dunque la crescita delle domande dei trattamenti di disoccupazione dovrebbe far capire che anche i licenziamenti sono in ripresa e che non tutte le aziende rispettano il divieto di legge. Anche se occorre tener in considerazione che queste domande all’Inps possono essere fatte anche da chi non è stato propriamente licenziato (ad esempio: chi si è visto scadere un contratto a termine o da una lavoratrice madre che si è dimessa entro il primo anno di vita del bambino, e così via).
(Nella foto la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo)