Il 14 settembre, salvo diverse regole regionali, ripartirà l’anno scolastico. Il primo dopo lo stop di marzo dovuto dall’emergenza epidemiologica. Dopo aver messo a punto il Protocollo Sicurezza il Ministero dell’Istruzione guidato da Lucia Azzolina si accinge a dover fare i conti con le annunciate assenze di molti lavoratori della scuola (insegnati, bidelli, impiegati, ecc.) che stanno chiedendo in questi giorni di essere qualificati come “lavoratori fragili”.
A dare risalto alla notizia è il quotidiano La Repubblica in Edicola oggi:
“incombe l’incognita di chi per motivi di salute e di età avanzata – 400mila docenti e bidelli, oltre il 40% sono over 55 – potrebbe non rientrare in classe a settembre. Si teme una raffica di certificati medici o di certificazione sulla fragilità: malattie pregresse, chemioterapie in corso, asma o allergie che con l’età, più di 55 anni appunto, diventano un mix in grado di mettere ulteriormente in crisi la ripartenza”.
Dunque le scuole rischiano di perdere gran parte del personale inserito stabilmente, con conseguenti disservizi per la didattica, per gli alunni e le famiglie. Le risorse messe a disposizione dal Governo per le nuove assunzioni non sono in grado di coprire un così ingente numero di assenze (la Azzolina aveva annunciato di essere riuscita a strappare al MEF 85 mila assunzioni, insufficienti), si fa quindi largo l’ipotesi di un ulteriore intervento finanziario per “salvare” l’anno scolastico che si avvia a partire non certo nel migliore dei modi.
(Nella foto la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina)