Con la circolare dei Ministeri del Lavoro e della Salute sono giunti gli attesi chiarimenti sulla definizione di lavoratori fragil, valevole per tutti i settori di attività, ma in questa fase molto utili per l’avvio dell’anno scolastico: il solo parametro dell’età, avere più di 55 anni, non costituisce elemento sufficiente per poter essere considerati “fragili”, esso va inteso congiuntamente alla presenza di più patologie, soprattutto a carico degli apparati cardiovascolare, respiratorio, renale, da malattie dismetaboliche, a carico del sistema immunitario e oncologiche.
La circolare però sul piano delle indicazioni operative non è completa, essa infatti nulla dice a proposito delle mansioni che questi lavoratori possono svolgere. Il problema si pone in particolar modo negli Istituti scolastici con l’avvio della didattica in questi giorni. Ad aprire il filo della discussione su questa tematica è il quotidiano Il Sole 24 Ore di oggi in Edicola:
“A questo punto i lavoratori fragili nella scuola non saranno presumibilmente numeri enormi anche se comunque i sindacati della scuola chiedono di colmare una lacuna normativa che riguarda sia l’assenza di chi non può lavorare né in presenza né a distanza (come i collaboratori scolastici) sia la gestione di chi non può lavorare in presenza ma potrebbe farlo a distanza (è il caso del personale tecnico amministrativo e docenti)”.
Pesa, dunque, il silenzio ministeriale su qualsiasi indicazione, anche generica in merito alle attività “alternative” che possono essere svolte dai lavoratori della scuola (docenti e non). A questo punto, sottolinea il quotidiano economico, sarebbe opportuno un intervento “normativo” da parte del Governo oppure un’ulteriore circolare ma questa volta del Ministero dell’Istruzione.
Per leggere la circolare Ministero del Lavoro / Ministero della Salute sulla nuova definizione di lavoratori fragili clicca qui.
(Nella foto la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina).
