“Abbiamo inviato oggi una lettera alla direzione aziendale di Caf Italia per sollecitare una discussione, seria ed approfondita al fine di riportare la condizione dei lavoratori dentro il sistema di regole previste dal Contratto Nazionale.
In tutto il settore ferroviario, un settore che sta conoscendo una fase di ulteriore espansione, solo Caf Italia, non applica il contratto nazionale, con una gravissima ricaduta sulla condizione delle persone che ci lavorano, costrette ad operare in regime di trasferta, in condizioni insostenibili, con ulteriori differenziazioni a seconda della provenienza territoriale. Inoltre, dentro Caf Italia ci sono tante persone che lavorano a stretto contatto, con regimi retributivi differenziati, con discriminazioni che non possono essere condivise dalla Fiom-Cgil e che sono fuori dalle regole contrattuali.
Il contesto aziendale è ulteriormente turbato, dalle continue intimidazioni nei confronti degli iscritti e dei delegati della Fiom-Cgil e dalla contrazione delle retribuzioni, a seguito della collocazione in cassa integrazione, e la decisione aziendale di non anticipare le competenze di Cigo, con decine di lavoratori che hanno percepito un esiguo salario.
Per questa ragione la Fiom-Cgil ribadisce di non essere interessata a discutere del mantenimento delle condizioni di un’accordo sbagliato, imposto dalla direzione aziendale, ma sottoscritto da altre organizzazioni, che ha messo in gravissima difficoltà decine di lavoratori occupati in Caf Italia.
È questa la ragione per la quale si sono promosse varie iniziative di mobilitazione, condivise dai dipendenti Caf, che hanno visto la partecipazione di decine di lavoratori. Per la Fiom è indispensabile e non rinviabile, ripristinare le regole previste dal Ccnl e restituire equità, e serenità retributiva, a tutti i dipendenti.
Per questa ragione, abbiamo proposto un altro percorso, chiedendo all’azienda un atto di coraggio, rendendoci disponibili a fare un unico incontro unitario, per l’analisi attenta dell’evoluzione della situazione aziendale e per costruire un accordo complessivo, rispettoso delle regole contrattuali, in grado di governare una difficile fase di transizione.
È evidente che tale richiesta è rivolta anche alle altre organizzazioni sindacali, nella speranza che comprendano l’importanza del cambio di fase, e del ripristino delle regole contrattuali. Secondo la Fiom-Cgil è necessario che all’incontro siano presenti le strutture e i delegati per costruire una soluzione completamente alternativa.
Non si può trascurare l’esigenza di coinvolgere i lavoratori, con l’adozione di regole democratiche, nel processo di costruzione di un accordo alternativo che sia rispettoso delle loro richieste e della loro dignità”.
Lo dichiara Mariano Carboni, coordinatore nazionale del settore ferroviario per la Fiom-Cgil
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 7 settembre 2020
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Fonte: fiom-cgil.it