Roma, 16 settembre 2020. Il 22 settembre, a Roma, First Cisl mette a confronto sindacato, politica ed esperti. Per capire che cosa è cambiato con la pandemia e gettare uno sguardo sul futuro. Colombani: no a fughe in avanti, contrattazione collettiva ancora centrale
Con la pandemia il ricorso allo smart working è letteralmente esploso. Ma più che di smart working è opportuno parlare di “lavoro domiciliare”. Una soluzione emergenziale, utile a fronteggiare la fase di picco della diffusione del virus, che non può però tradursi in condizione strutturale.
Per approfondire il tema First Cisl ha deciso di mettere a confronto le idee del sindacato con quelle della politica e degli esperti. La grande trasformazione, che è un mix di digitalizzazione e di smart working, attraversa infatti anche il settore bancario e assicurativo, chiamato a ripensare la propria organizzazione produttiva coniugando efficienza aziendale, benessere dei lavoratori, soddisfazione della clientela.
L’evento si terrà a Roma il 22 settembre presso l’Auditorium della Cisl in via Rieti a partire dalle 9,30 *. A discutere con il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani e il segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra saranno Giampiero Falasca (giuslavorista DLA Piper) e Francesco Seghezzi (Presidente Fondazione Adapt) . Interverrà la sottosegretaria al Lavoro Francesca Puglisi. A moderare i lavori sarà Andrea D’Ortenzio, giornalista, capo servizio economia dell’Ansa.
Il dibattitto sarà preceduto dalla presentazione di un report sulla diffusione dello smart working sia a livello nazionale che di settore e dalle testimonianze dei lavoratori dei diversi comparti in cui si articola il mondo del credito.
“Prima e dopo il lockdown lo smart working si è rivelato uno strumento prezioso sia per i lavoratori che per le banche – sottolinea il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani – Adesso si profila la necessità di registrarne al meglio l’utilizzo per evitare possibili distorsioni. Un passo importante lo abbiamo già fatto, primi in Italia, introducendo una regolamentazione collettiva di settore ed estendendo il diritto alla disconnessione a tutti i lavoratori. Bisogna andare oltre. E bisogna ribadire che, nell’ottica di una possibile riforma della legge 81/2017, il ruolo della politica e delle parti sociali dovrà essere centrale. Per il sindacato – aggiunge Colombani – è fondamentale che il contratto individuale tra datore di lavoro e lavoratore non si sostituisca alla contrattazione collettiva, che deve continuare a costituire la fonte normativa prevalente del rapporto di lavoro, pena la sua destrutturazione. Inoltre è necessario che le banche continuino a garantire la loro presenza sui territori attraverso filiali ed hub aziendali, in cui è possibile che l’esperienza dello smart working conservi la dimensione collettiva della vita di relazione”.
*Sarà possibile partecipare anche in modalità webinar (vedi allegato). Per chi fosse interessato a seguire di persona i lavori è necessario registrarsi scrivendo a ufficiostampa [AT] firstcisl [DOT] it
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Fonte: cisl.it