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Scuola. Colombini: “Istruzione e conoscenza al centro delle azioni da finanziare con le risorse del Recovery Fund”

26 settembre 2020 – “Scuola, formazione e competenze siano le chiavi della ripresa e del rilancio del Paese”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini
“È urgente passare dalle parole ai fatti: per questo oggi, sabato 26 settembre, la Cisl ha aderito alla manifestazione nazionale promossa dal Comitato priorità per la scuola per chiedere al Governo che questa volta faccia sul serio e che metta al centro delle azioni da finanziare con le risorse del Recovery Fund l’istruzione, la conoscenza e le competenze della popolazione. Consapevoli del periodo di grave emergenza che il Paese sta vivendo ci siamo astenuti dallo sciopero perchè i ragazzi, le famiglie ed il personale scolastico hanno bisogno di stabilità e continuità didattica ed organizzativa ma se la politica non darà finalmente dimostrazione di voler agire seriamente per rimuovere tutti gli ostacoli al pieno ed universale godimento dei diritti di istruzione, formazione, apprendimento permanente di bambini, giovani ed adulti siamo pronti ad unire tutte le forze per dimostrare che l’emergenza istruzione è altrettando importante di quella sanitaria ed occupazionale. Senza istruzione e competenze non avremmo dottori ed infermieri capaci di assicurare la salute ai cittadini, né di svolger nessun altro lavoro che garantisca crescita e benessere economici, sociali e civili. Le azioni finora promosse per superare le criticità del nostro Paese sono risultate drasticamente insufficienti: dispersione scolastica, diparità territoriali nell’offerta di istruzione e formazione, a partire dai servizi per l’infanzia, bassi livelli di competenze della popolazione adulta, percentuali ridotte di popolazione con un titolo di istruzione terziaria, persistente disallineamento tra domanda ed offerta di competenze causato da un rapporto ancora troppo debole tra scuola e lavoro, incapacità di garantire un reclutamento che dia continuità e stabilità alla funzione docente, scarsa valorizzazione sociale ed economica del ruolo dell’insegnante che lo rende poco appetibile ai giovani ed impedisce un sano ricambio generazionale sono un elenco ancorchè lungo non esaustivo dei ritardi del nostro Paese.
E’ urgente agire subito: il Governo deve avviare un confronto serrato con le organizzazioni sindacali confederali e categoriali per delineare un piano di investimenti condiviso che contenga azioni di medio e lungo periodo per superare insieme e con l’impegno di tutte le forze sociali che operano nel mondo della scuola e della formazione i divari esistenti ed allinearci agli standard degli altri paesi europei”.

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Fonte: cisl.it

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