In un comunicato stampa che sintetizza il dibattito di oggi tra le segreterie nazionali, Fiom-Fim-Uilm hanno chiarito i motivi della rottura, ieri, con le associazioni degli industriali della trattativa per il rinnovo del CCNL dei lavoratori metalmeccanici (per approfondire clicca qui) e le iniziative che intendono mettere in campo.
RINNOVO METALMECCANICI, E’ STOP: IL SALARIO E L’IPCA
“La crisi del negoziato è stata determinata dalla posizione datoriale che confermava il meccanismo di rivalutazione dei minimi contrattuali solo sulla base dell’IPCA a consuntivo, così come definito in via sperimentale nel CCNL 2016 è un elemento assai critico rispetto alle richieste della piattaforma sindacale”.
In base al documento ISTAT dell’8 giugno 2020 l’indice IPCA – in questo caso “previsionale” – per il solo anno 2021 è dello 0,7%, salvo scostamenti che tendenzialmente portano ad un abbassamento dell’indice stesso (per il link al documento ISTAT clicca qui).
Per il triennio 2020-2022 l’IPCA previsionale è pari al 2,1%.
RINNOVO METALMECCANICI, E’ STOP: L’OFFERTA ECONOMICA DEGLI INDUSTRIALI
Sul comunicato viene anche chiarita qual è stata l’offerta economica di Federmeccanica e Assistal per il rinnovo contrattuale: “dopo 9 mesi dalla scadenza del contratto non possono pensare di eludere il confronto sui temi normativi che rispondono ai bisogni dei lavoratori, di offrire meno di 40 euro di aumento contrattuale (sempre che l’IPCA vada secondo le previsioni) e di pretendere che di fronte a tutto questo non ci sia la mobilitazione per tutelare l’occupazione e difendere il contratto nazionale”.
RINNOVO METALMECCANICI, E’ STOP: LO SCIOPERO
La nota sindacale si conclude con la proclamazione dello sciopero: “le Segreterie Nazionali di Fim, Fiom e Uilm chiedono di svolgere attivi dei delegati, assemblee con sciopero di due ore in azienda– sempre nel rispetto delle norme anti Covid19 – e proclamano lo sciopero di 4 ore per il 5 novembre 2020, a un anno esatto dell’apertura del negoziato”.