“Il blocco dei salari da parte di Federmeccanica è precedente al Covid-19. Fin dall’inizio della trattativa, che è aperta dal 5 novembre scorso, Federmeccanica aveva detto che non ci sarebbero stati aumenti salariali nel contratto nazionale, ma solo l’adeguamento all’inflazione che è pari a poco più dello zero percento, che significa in tre anni circa 40 euro di aumento.
E’ inaccettabile pensare che i salari dei lavoratori metalmeccanici, considerati indispensabili durante tutta la fase della pandemia, siano totalmente bloccati e siano tra i più poveri d’Europa.
Noi pensiamo che sia necessario rinnovare i contratti nazionali, riconoscere il valore del lavoro e i diritti, e tenere insieme il tema della salute, dell’occupazione e del salario.
La pretesa che l’impresa sia al centro è assolutamente sbagliata, al centro ci sono l’impresa e i lavoratori metalmeccanici. Le imprese da sole non sanno difendere il sistema industriale del Paese ma difendono il singolo imprenditore in un progetto che ha portato sempre più in basso la capacità di innovazione di questo Paese. Il Governo deve svolgere un ruolo. L’impresa da sola fa l’interesse solo dell’impresa, come dimostra la vertenza Whirlpool che non è in crisi ma vuole lasciare Napoli per fare più ricchezza da un’altra parte.
Difendere il salario e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori è fondamentale per la ripresa del Paese. Sono oggi in corso diversi scioperi spontanei per il rinnovo del contratto nazionale”.
Lo dichiara ha dichiarato Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil intervenendo questa mattina a Coffee Break La7
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
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Fonte: fiom-cgil.it