Roma, 15 ottobre 2020 – Se Carige vuole cambiare davvero pelle e tornare a svolgere un ruolo di primo piano per l’economia dei territori è fondamentale che sia previsto un forte investimento sulla formazione e sulla riqualificazione professionale dei lavoratori. Le indicazioni che ci ha fornito oggi l’amministratore delegato Francesco Guido sulla nuova organizzazione della banca sembrano coerenti con l’accordo che abbiamo firmato l’anno scorso. E’ chiaro però che il rafforzamento delle aree private e corporate, essendo incentrato sulla rete delle filiali, non può prescindere dalla valorizzazione dei lavoratori e delle loro competenze”. A dichiararlo, al termine dell’incontro tra i vertici dell’istituto ligure e i sindacati del credito, è la segretaria nazionale di First Cisl Vilma Marrone.
“Consideriamo positivo – sostiene Marrone – che il management punti a sostenere la crescita non con il taglio dei costi ma attraverso l’aumento dei ricavi generati dai prestiti alla clientela. Il buon andamento dei finanziamenti erogati con garanzia statale e l’ impegno profuso sul fronte del superbonus per le ristrutturazioni indicano che questa è la strada giusta. Ma per centrare l’obiettivo dell’aumento dei ricavi è essenziale che Carige continui a mantenere un forte insediamento sul territorio”.
“Da parte nostra – conclude Matteo Muzio, responsabile First Cisl Carige – continueremo a vigilare affinché la nuova organizzazione non produca ricadute negative sui lavoratori sia in termini di mobilità per la riorganizzazione presentataci oggi che per quando riguarda le attività di appalto e le chiusure di filiali previste dal piano industriale. E’ importante, inoltre, che il raggiungimento degli obbiettivi commerciali sia perseguito nel rispetto degli accordi sottoscritti a livello nazionale e aziendale sulle politiche commerciali”.
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Fonte: cisl.it