“La conferma della chiusura del sito di Napoli è un fatto gravissimo. Chiediamo la convocazione urgente di un tavolo a Palazzo Chigi per portare la vertenza all’attenzione del Premier Giuseppe Conte. L’azienda ha svelato la tua totale inaffidabilità e sembra profilarsi un depotenziamento della strategia industriale di Whirlpool in Italia. La vertenza Whirlpool è emblematica dell’autorevolezza del Governo italiano. Dopo le comunicazioni di oggi la fase di melina con l’azienda è finita, non c’è più tempo per Napoli.
Nell’ottobre del 2018 con un accordo firmato al Ministero dello Sviluppo economico, Whirlpool a fronte dell’utilizzo di ammortizzatori sociali e di sovvenzioni da parte delle istituzioni, promette investimenti per 250 milioni di euro su tutti gli stabilimenti italiani. Questi impegni sono stati completamente disattesi, considerato che a metà del 2019 Whirlpool annuncia la chiusura dell’impianto di Napoli.
Oggi l’ad La Morgia ha ribadito la chiusura dello stabilimento di Napoli e ha dato spiegazioni assai confuse riguardo al risultato del secondo quadrimestre del gruppo che verrà illustrato oggi e che sembrerebbe essere positivo in contraddizione con la chiusura di Napoli. Tutto ciò è inaccettabile.
Tutti gli stabilimenti del gruppo Whirlpool sono fermi oggi per uno sciopero di 8 ore. Domani è previsto un presidio a piazza Plebiscito a Napoli e sono in programma ulteriori ore di sciopero negli altri siti del gruppo. Ora si apre chiaramente una fase di scontro sociale”.
Lo dichiarano Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Barbara Tibaldi segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 22 ottobre 2020
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Fonte: fiom-cgil.it