“Dal 2021, annuncia l’azienda, verranno applicati contratti di lavoro dipendente per tutti i rider e sarà introdotta la paga oraria. Il modello a cui si fa riferimento, è quello di ‘Scoober’, già attivo in alcuni Paesi, che li inquadra come lavoratori dipendenti, offrendogli maggiori tutele”. Lo annuncia il colosso mondiale del food delivery indirettemente ”protagonista”, nelle settimane scorse, della vertenza che ha portato Assodelivery – l’associazione di rappresentanza a cui aderisce – a firmare un accordo col sindacato UGL che riconosce ai rider una paga solo in base alle consegne e nessuna tutela del lavoro subordinato. Soluzione che il Ministero del Lavoro a bollato come “illegittima”.
Un vero proprio cambio di passo dunque e una svolta per i diritti per i lavoratori. “Sarà possibile“, spiegano da Just Eat, ”mantenere la flessibilità legata al tipo di attività in base alla tipologia di contratto, full time o part-time, e sarà introdotta una paga oraria, corrispondente quindi all’intero turno coperto dal rider e non in relazione alle singole consegne, sulle quali invece si valuterà un ulteriore bonus”.
Il progetto che sarà avviato all’inizio del 2021 prevede anche la costituzione nelle città più grandi, come ad esempio Milano e Roma, di veri e propri hub. Lì per i rider sarà possibile ritirare e utilizzare, per il proprio turno di lavoro, solo mezzi totalmente eco-sostenibili come scooter elettrici o e-bike di Just Eat, oltre agli strumenti per le consegne come casco, giacca e zaino.
“Pensiamo sia un valore aggiunto avere rider che consegnino con noi come dipendenti e, soprattutto, completamente tutelati del punto di vista contrattuale” ha detto Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia, il quale ha precisato che il nuovo modello verrà implementato gradualmente.
Fonte: adnkronos.it