Al via oggi i primi bonifici del contributo a fondo perduto (per leggere l’annuncio del Ministro dell’Economia clicca qui). Le norme per gli indennizzi prevedono, quale requisito di accesso all’agevolazione, che l’attività oggetto delle restrizioni sia svolta in via “prevalente”. Tale requisito rischia di tagliare fuori, a certe condizioni, molte imprese poichè nelle attività miste tutto dipende dalla “provenienza” del fatturato.
Lo evidenzia il quotidiano Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“la prevalenza di un’attività rispetto a un’altra si ricava in genere dalla comparazione dei rispettivi volumi d’affari Iva (in quanto è previsto l’obbligo di indicare in sede di dichiarazione annuale il codice attività relativo a quella prevalente). Anche qui, pertanto, occorrerà verificare come incidono le nuove restrizioni sulle attività prevalenti svolte dalle imprese “miste”. Può infatti accadere che l’attività prevalente di un’impresa, esclusa dal perimetro delle “vecchie” restrizioni (e, quindi, dal contributo), si trovi adesso inclusa nelle nuove misure di sospensione”.
Dunque secondo il quotidiano economico deve essere fatta una nuova verifica sul fatturato, per cui se l’attività prevalente – in base al volume d’affari – è oggetto della misura sospensiva l’azienda può avere diritto all’indennizzo.