Con la Manovra di Bilancio è stata accolta una delle richieste “storiche” del sindacato. Il riconoscimento per i lavoratori part-time verticali cosiddetti “ciclici”, vale a dire ricorrenti, dei periodi non interamente lavorati ai fini previdenziali, saranno dunque “utili – come recita il testo di legge – ai fini del raggiungimento dei requisiti di anzianità̀ lavorativa per l’accesso al diritto a pensione”.
La misura interessa soprattutto i lavoratori impiegati negli appalti, nel turismo e nei servizi in generale.
Lo mette in evidenza il quotidiano il manifesto oggi in edicola:
«Tutte le lavoratrici a part time ciclico con 20-24 ore settimanali si vedono riconoscere solo 40 settimane l’anno ai fini previdenziali. Dal primo gennaio ne avranno riconosciute tutte e 52, potendo dunque avere 12 settimane (pari a 3 mesi) di contributi in più».
«La battaglia però non è finita – sottolinea il quotidiano – . A rimanere escluse dalla norma sono le lavoratrici con meno ore a settimana e quelle che lavorano per cooperative che non rispettano i contratti».