La Manovra di Bilancio in discussione alla Camera dei Deputati potrebbe essere investita del ruolo di ampliare la platea dei soggetti ammessi ai ristori e la base di calcolo.
Obiettivo dunque ampliare i codici Ateco beneficiari che hanno subito cali di fatturato sensibili pur restando aperti o a mezzo servizio. Quali?
Secondo Il Sole 24 Ore di oggi in edicola le chiusure e restrizioni “hanno fortemente penalizzato le filiere (si pensi al commercio al dettaglio di liquori, frutta e verdura, pesce o carne), con pub, bar e ristoranti obbligati alle chiusure da fine ottobre“.
Altro obiettivo è individuare un nuovo metodo per calcolare il ristoro che prenda in considerazione non più il calo di fatturato nel confronto aprile 2020 su aprile 2019:
“Tra le ipotesi già allo studio c’è quella di calcolare il ristoro non più sulle perdite di fatturato e corrispettivi di aprile 2020 su aprile 2019, ma sulle medie delle perdite maturate dalle imprese nel semestre che va da maggio ad ottobre. Il tutto, risorse permettendo, aumentando anche le percentuali di calcolo del fondo perduto portandole dal 30 al 20% per attività fino a 400mila euro di fatturato, dal 15 al 20% per chi è tra 400mila e 5 milioni di euro di fatturato e dal 10% al 15% per attività con volumi d’affari superiori ai 5 milioni”.