HomeCronaca sindacaleAgriturismi. Terraviva Cisl: "Un Dpcm che mette in ginocchio 24mila aziende"

Agriturismi. Terraviva Cisl: “Un Dpcm che mette in ginocchio 24mila aziende”

Roma, 4 Dicembre 2020. La decisione di blindare gli italiani nel proprio Comune nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno mette ko le strutture agrituristiche di tutta Italia. A lanciare l’allarme anche Terra Viva Cisl, che in questi giorni sta ricevendo decine di segnalazioni e richieste di intervento da parte dei propri associati. Le aziende agrituristiche, che offrono per la maggior parte ristorazione e alloggio, sono situate in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi. Terra Viva denuncia che le misure del nuovo DPCM, limitando gli spostamenti per le feste di fine anno,  mettono a repentaglio un settore che presenta un’opportunità per le famiglie di godere di spazi ampi in mezzo alla natura senza il rischio di assembramenti.“’E’ stata una decisione sconsiderata e poco lungimirante. Gli agriturismi sono situati in aree isolate dentro strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola: sono dunque i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche” precisa Claudio Risso Presidente di Terra Viva Cisl che prosegue “Vietare gli spostamenti tra Comuni è un colpo tremendo che grava su oltre 24mila strutture in tutta Italia e che, secondo dati Istat, nel 2019 avevano generato valore pari a un miliardo e mezzo. Quest’anno hanno già perso Pasqua e Pasquetta, si sono poi organizzati con l’asporto e messi a norma con le regole anti-covid, ma questa batosta potrebbe costare cara, portando molte strutture alla chiusura definitiva.”“Unica nota positiva l’estensione alle attività agrituristiche del contributo relativo alla filiera della ristorazione, dal quale erano state escluse, e la sospensione della seconda rata IMU in scadenza il 16 Dicembre. Ma non basta. Nei prossimi decreti sarà necessario che il Governo preveda ulteriori ristori per queste attività, e un serio piano di rilancio del turismo agricolo, per valorizzare e dare supporto a queste esperienze peculiari nel nostro Paese.”

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Fonte: cisl.it

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