Piattaforma Fim, Fiom, Uilm
La sperimentazione avviata con il Ccnl del 26 novembre 2016 non ha raggiunto due obiettivi previsti: la diffusione della contrattazione di secondo livello e la redistribuzione di profitti e produttività.
Pertanto la richiesta è di incrementare per la vigenza 2020-2022 dell’8% i minimi salariali dei metalmeccanici (nel rispetto dell’accordo interconfederale del 9 marzo 2018 e di quanto definito nella contrattazione dei metalmeccanici).
Risposte di Federmeccanica-Assistal
Federmeccanica Assistal vuole:
• mantenere l’attuale modello di rivalutazione dei minimi all’inflazione, con adeguamento ex post all’indice Ipca;
• definire una modifica dell’inquadramento con la rivisitazione e arricchimento delle declaratorie a cui riconoscere un Elemento di Valorizzazione del Lavoro;
• corrispondere un Trattamento Retributivo Complessivo, composto dall’adeguamento Ipca e dall’Elemento di Valorizzazione del Lavoro, per gli anni 2021 – 2022 – 2023 del valore lordo di: 18 euro nel 2021 – 21 euro nel 2022 – 26 euro nel 2023 per il 5 livello e riparametrati per i restanti livelli con l’attuale scala parametrale;
• con erogazione dell’adeguamento Ipca nel mese di giugno e dell’importo a titolo di Elemento di Valorizzazione del Lavoro nel mese di luglio ogni anno.
Inoltre secondo Federmeccanica e Assistal;
• le aziende che nell’anno 2020 non hanno recuperato i livelli di fatturato pre Covid, cioè quello dell’anno 2019, posticipano l’erogazione dell’importo relativo all’ Elemento di Valorizzazione del Lavoro del 2021 nei due anni successivi (nel 2022 e nel 2023) in due rate di pari importo;
• l’Elemento di Valorizzazione del Lavoro è omnicomprensivo dell’incidenza sugli istituti di retribuzione indiretta e differita ed escluso dal calcolo del Tfr.
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Fonte: fiom-cgil.it