Non ha fine la polemica verso i sindacati della Scuola che in questi giorni con lettere inviate ai dirigenti scolastici in molte regioni d’Italia comunicano, a nome dei docenti, di opporsi allo svolgimento della Didattica a distanza (Dad) in caso di maltempo e eventi atmosferici che impediscono il normale svolgimento delle lezioni in aula.
Accusati di essere dei “lavativi” da molte famiglie, presidi e commentatori, il Segretario Generale della Flc-Cgil Scuola Francesco Sinopoli (in foto) prova a spiegare che i contorni della vicenda sono molto più ampi di quello che si possa pensare. E lo fa con una dichiarazione rilasciata al quotidiano Il Mattino in edicola oggi:
“Quando la scuola è chiusa non si è tenuti ad alcuna attività lavorativa. Quindi non è l’allerta meteo in sé, ma la chiusura delle scuole per ordine del sindaco a determinare il non obbligo di prestazione lavorativa. Ciò lo dice l’art. 1256 del Codice civile. Non può chiunque istituire la Dad sostituendosi al Parlamento o al Consiglio dei Ministri, occorre un contratto”.
Foto: Flc-Cgil Scuola
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