Roma,11 dicembre 2020. “I dati Istat del terzo trimestre mostrano una certa reattività dell’occupazione: infatti nei tre mesi estivi, con le riaperture e la ripresa di una serie di attività dopo il lockdown, l’occupazione è cresciuta rispetto al trimestre precedente. Ciò ovviamente non ha potuto compensare la fortissima perdita complessiva di occupati che, rispetto al terzo trimestre 2019, ammonta a 622 mila unità, in gran parte dipendenti a termine ma anche autonomi”. Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl. “Dopo il 31 marzo 2021, quando scadrà il divieto di licenziamento, anche l’occupazione a tempo indeterminato inizierà a subire duri colpi. Priorità assoluta dev’essere quindi inserire in Legge di bilancio con adeguato finanziamento, misure per evitare e fronteggiare i licenziamenti , a partire dal potenziamento dei contratti di solidarietà, dal consolidamento di Naspi e DisColl, dal ripristino dell’assegno di ricollocazione per i percettori di Naspi, da un forte investimento sulla formazione e crescita delle competenze sopratutto digitali . Contemporaneamente occorre indirizzare le risorse europee di Next Generation EU verso investimenti capaci da un lato di riposizionare l’Italia nella scena europea e mondiale per favorire l’export, e dall’altro di sostenere i redditi e contrastare la crescita delle disuguaglianze per non deprimere ulteriormente la domanda interna. Attenzione grandissima dovrà essere riservata alla promozione dell’occupazione di donne e giovani, i soggetti più penalizzati in questa crisi, anche alla luce della connotazione settoriale dell’emergenza covid. Una volta superata la fase peggiore dell’emergenza sanitaria, l’occupazione potrà tornare a crescere se oggi verranno dati gli stimoli giusti orientando in modo concertare le risorse europee”.
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Fonte: cisl.it