Per le chiusure delle attività economiche dal 24 dicembre al 6 gennaio, stabilite dal Decreto Natale del 18 dicembre, gli indennizzi andranno ai soli bar, ristoranti e catering. Anzi, da questa ennesima ondata di “ristori”, finanziata dal Fondo di garanzia istituito col primo Decreto Ristori entrato in vigore il 29 ottobre, saranno esclusi coloro che fino ad ora non hanno ricevuto nulla.
Lo anticipa Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“chi per le più varie ragioni è stato escluso dal debutto non riceverà nulla. E dovrà aspettare gennaio, quando l’ennesimo decreto Ristori che sarà finanziato da nuovo deficit proverà a rimettere in ordine le cose”.
Dunque in questa tornata di “aiuti statali” a fondo perduto “per il commercio in crisi parteciperanno poco più di 200mila attività economiche distribuite in 11 codici Ateco“, scrive ancora il quotidiano economico, che precisa: saranno tutti codici Ateco connessi alla ristorazione.
Tutti gli altri settori, dunque, saranno esclusi. Una chance di riportarli in pista si avrà a gennaio, col nuovo anno finanziario.