“Bisognava collegare le scelte importanti della Legge di Bilancio con la selezione dei progetti del Recovery Fund. Ma questo purtroppo non è avvenuto nelle scorse settimane ed è stato un grave errore. Ora aspettiamo il Governo alla prova dei fatti. Le parti sociali devono essere pienamente coinvolte nella selezioni degli obiettivi, nel monitoraggio condiviso dei progetti, nell’attuazione concreta delle scelte per evitare la dispersione e la polverizzazione degli interventi”, ha aggiunto la leader Cisl.
“Non avremo tempi supplementari perché l’Europa non ci darà una seconda chance. Sappiamo bene che il nostro paese in questi anni non ha saputo utilizzare con oculatezza i fondi comunitari per colmare l’enorme divario tra Nord e Sud e la crescita delle diseguaglianze sociali. Non basta individuare i titoli se poi queste priorità non corrispondono a precise responsabilità, a cifre precise, ad un percorso condiviso tra le istituzioni e le parti sociali che renda concreti e rapidi gli interventi. Le parti sociali devono essere presenti e parti attive, perchè la storia ci dimostra che non possiamo dare deleghe in bianco sulle questioni che riguardano i temi del lavoro, dell’occupazione, dello sviluppo”.
La leader Cisl ha elencato tutte le questioni aperte con il Governo dalle troppe vertenze non chiuse, a cominciare da Whirhpool, ai contratti pubblici, alla riforma delle politiche attive e degli ammortizzatori, ai problemi dei pensionati ed ha espresso la preoccupazione del sindacato per i “ritardi inaccettabili sullo sblocco delle infrastrutture e sulla scelta dei commissari, con una mancanza finora di visione generale da parte del Governo, frutto anche dei veti incrociati e di speculazioni politiche sulle scelte da intraprendere sul futuro del paese, come dimostra la vicenda stucchevole del Mes sanitario”.
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Fonte: cisl.it