La riapertura delle scuole continua ad essere un tema molto dibattuto, sul quale sembra sia difficile intravedere una decisione definitiva e univoca nel breve periodo. Sappiamo che il Dpcm del 3 dicembre prevedeva il rientro in classe del 75% di studenti di superiori, percentuale poi diminuita al 50% a causa del numero ancora elevato di contagi.
Resta attuale il nodo dei trasporti legato agli ingressi scaglionati negli istituti rispetto al quale si cerca di trovare delle soluzioni.
Una possibile via d’uscita è riportata nelle colonne de Il Giornale in edicola oggi dove si legge che:
“La soluzione è stata individuata in una ripianificazione degli orari, come ha spiegato la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, in un’audizione alla Camera. Presso tutte le prefetture d’Italia sono quindi stati istituiti tavoli di coordinamento «per la definizione del più idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione della disponibilità dei mezzi di trasporto utilizzati»”.
Sembrerebbe dunque che finché non saranno trovati degli accordi a livello di ogni singola provincia, tra scuole, imprese dei trasporti e istituzioni competenti, gli studenti continueranno con la didattica a distanza anche nel nuovo anno. Diversamente, in presenza di questi accordi provinciali, sui quali stanno cercando di incidere in questi giorni i Prefetti, la didattica in presenza potrà essere avviata già dal 7 gennaio.
Erica Zamò