In vista della fine dell’anno il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha tenuto una conferenza stampa che è stata l’occasione per uno scambio di auguri e tirare le somme rispetto ad un anno, il 2020, molto impegnativo per l’Italia intera a causa della pandemia.
Sollecitato dai giornalisti Conte, nei suoi interventi, ha affrontato anche i temi più spinosi in vista della ripresa delle attività col nuovo anno, tra cui quello delle riaperture scolastiche nonostante il rischio della terza ondata annunciata dagli esperti.
“Perchè aprire se poi c’è il rischio di chiudere?“, ha domandato la giornalista.
Conte ha spiegato che da settimane “presso le prefetture sono stati istituiti tavoli con tutte le autorità coinvolte“, con la finalità di “cercare una sintesi” tra i vari interessi in gioco e “far dialogare e integrare ambiti diversi” (trasporti, scuola, pubblica sicurezza, ecc.).
Il Presidente si è detto convinto che soluzioni saranno trovate a livello provinciale, caso per caso, nonostante “il trasporto si sia rivelato uno dei momenti più critici” per gestire l’intero sistema di sicurezza scolastico.
“Auspico che il giorno 7 (gennaio, ndr) le scuole possano ripartire con didattica integrata mista almeno al 50%“, ha poi concluso.