Sono in tutto 15 le Regioni che hanno deciso di far slittare in avanti la riapertura delle Scuole superiori.
L’elenco lo propone il Corriere della Sera in edicola oggi:
“prima il Lazio (rinvio al 18 gennaio), poi la Sicilia (fino al 30 gennaio), l’Umbria (fino al 25), la Liguria (fino al 18) e persino l’Emilia-Romagna (al 25). Si aggiungono alle altre regioni, dalla Lombardia alla Campania, dal Veneto alle Marche che avevano annunciato il rinvio nei giorni scorsi. Sono almeno 15 le regioni in cui lunedì non si torna, più Abruzzo e Basilicata che stan- no valutando il rinvio”.
Il nodo trasporti e l’incertezza sulle presenze (lette come “assembramenti”) in aula – seppur a ranghi ridotti (50% o 75%) – sembra non offrire tranquillità alle Regioni, il personale scolastico, le famiglie.
Sembra quindi che l’unica soluzione possa essere – al momento – il vaccino anti-Covid19. Ma quando? E per chi? Ecco quanto scrive il quotidiano milanese:
“si fa largo l’idea che la vaccinazione degli insegnanti potrebbe rendere meno pericoloso il ritorno in aula. Ma prima di marzo o aprile non se ne parla”.
Dunque con gli ennesimi rinvii sembra che l’ultima spiaggia per salvare un anno scolastico “particolare” sia il vaccino, ma solo per i personale scolastico e non anche per gli alunni. Sì perchè, va ricordato, i vaccini finoora brevettati e validati dalle Autorità del farmaco non riguardano i minori di età.