“Durante l’incontro convocato al MiSE dalla Sottosegretaria Todde, seppur con un ritardo rispetto alle previsioni fatte precedentemente, l’azienda ha comunicato il deposito presso il Tribunale di Nola della rateizzazione del debito e finalmente si è iniziato a parlare di piano industriale.
L’azienda ha illustrato un piano industriale ricco di previsioni e annunci in una situazione congiunturale di settore estremamente preoccupante per la crisi che interessa il trasporto aereo, carente di dettagli su quelli che saranno gli investimenti sui singoli stabilimenti, sui macchinari, produzioni e le relative missioni dei siti.
Fermo restando che il piano illustrato traguarda il 2024 e che lo stesso non vede un pareggio di bilancio prima del 2023, con un impegno economico per il rilancio con fondi in parte a carico dell’Azienda e la restante parte a carico di Invitalia, programmi e progetti ancora in fase di istruttoria e di analisi da parte di quest’ultima, il piano appare a prima vista particolarmente ambizioso, alla luce degli ultimi tre anni con bilanci negativi e dei prossimi due anni (2021-22) con previsioni senza un segno positivo.
Inoltre l’Azienda ha comunicato che il Fondo di investimento finanziario proprietario di Dema, alla conclusione della fase di messa in sicurezza delle aziende, terminerà il supporto economico dato in questi anni e che Dema-Cam-Dar dovranno reggersi con le proprie forze in un mercato in crisi congiunturale.
Questi numeri e queste prospettive ci fanno dire come Fiom-Cgil che a oggi le certezze su un rilancio industriale sono tutte ancora da approfondire e da valutare nella loro sostenibilità.
Per la gestione di questa fase lunga e complicata serve inoltre un ampio approfondimento con il Ministero del Lavoro, per una valutazione sull’utilizzo di ammortizzatori sociali sostenibili per tutti gli stabilimenti, a partire dal sito di Paolisi (BN), dove al termine della Cigo per Covid saranno terminati gli strumenti.
L’azienda ha dichiarato, grazie anche all’intervento del MiSE, quale garante per gli investimenti pubblici, che non sono previsti esuberi strutturali e che non intende procedere con iniziative unilaterali di riduzione della forza lavoro.
Augurandoci che la ratifica dell’omologa da parte del Tribunale di Nola non tardi ad arrivare, è necessario aprire i tavoli a livello locale per comprendere la sostenibilità del piano industriale, in attesa della convocazione del Tavolo ministeriale a valle dell’omologa. Da subito va aperto un tavolo sugli ammortizzatori sociali per gestire in prospettiva le dissaturazioni previste, e il monitoraggio in parallelo dei progetti presentati dall’azienda a Invitalia, per una valutazione della sostenibilità degli stessi in un tavolo al MiSE.
Come Fiom riteniamo necessario, per poter dare un giudizio finale sulla bontà del piano di rilancio, la messa in atto di quanto richiesto stamane al tavolo ministeriale, attraverso un rilancio di relazioni sindacali a livello nazionale e territoriale adeguate, che a oggi risultano spesso carenti e parziali, evitando che il Sindacato sia messo a conoscenza delle iniziative a cose fatte.
La condivisione di un piano industriale per la Fiom-Cgil passa anche dalla condivisione, oltre che dalla sostenibilità industriale e occupazionale dello stesso”
Lo ha dichiarato oggi Claudio Gonzato, coordinatore nazionale per la Fiom-Cgil del Gruppo Dema, dopo l’incontro in videoconferenza organizzato dal MiSe alla presenza dell’azienda, dell’Inps, delle Organizzazioni sindacali nazionali e territoriali e degli enti locali.
Ufficio stampa Fiom-Cgil nazionale
Roma, 11 gennaio 2021
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Fonte: fiom-cgil.it