Blocco licenziamenti anche dopo il 31 marzo, la Repubblica: Catalfo oggi incontra i sindacati

Il quadro dell’emergenza pandemica e dei provvedimenti restrittivi che il Governo sta adottando in questi giorni per contrastare la diffusione del virus (leggi qui) ci dicono ormai qual è l’orizzonte temporale che ci aspetta per rivedere una discesa dei contagi. D’altronde lo spostamento dello stato di emergenza (per ora) al 30 aprile è un segnale inequivocabile che la crisi andrà oltre l’inverno.

E così anche i sindacati chiedono di offrire sin da subito maggiori tutele ai lavoratori, anche in considerazione del fatto che il Governo sembra non avere le risorse necessarie “per farsi carico” di centinaia di migliaia di disoccupati.

Lo anticipa il quotidiano la Repubblica in edicola oggi:

Non si può aspettare il 31 marzo. Lo faranno presente oggi le parti sociali alla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Sindacati e imprese, convocati per discutere la riforma degli ammortizzatori sociali, prevedono che a tenere banco sarà proprio il decreto ristori. Cosa fare cioè per i lavoratori e le imprese in difficoltà. Sul tavolo la richiesta di allungare le protezioni – cig, naspi, dis-coll, indennità– di accompagnare la fase di gravissima emergenza sociale, di non chiudere l’ombrello che sin qui ha evitato – secondo Bankitalia – 600 mila licenziamenti”.

Il 31 marzo scade il blocco dei licenziamenti e terminano le prime 12 settimane di cig di questo 2021 (se utilizzate di fila), per i sindacati un provvedimento di proroga va preso subito, già dal Decreto ristori 5.

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