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Lavoro. Sbarra: “Incontro con Ministero del Lavoro positivo, prorogare il blocco dei licenziamenti, rilanciare protezione sociale, formazione e politiche attive”

Sbarra incontro catalfoRoma, 15 gennaio- “Un incontro positivo anche se ancora interlocutorio e che proseguira’ nei prossimi giorni , in cui la Cisl ha ribadito l’esigenza di intervenire subito sull’agenda-lavoro, inserendo già nel Decreto Ristori 5 la proroga non selettiva del blocco dei licenziamenti, come pure delle indennità e della Cassa Covid. Serve poi un piano di formazione e crescita delle competenze che coinvolga lavoratori e percettori di misure di protezione sociale, una riforma degli ammortizzatori sociali a regime nel segno della semplificazione, della solidarietà, della universalità e la costruzione di una solida rete di politiche attive”. Così Luigi Sbarra, Segretario generale aggiunto Cisl, dopo l’incontro in teleconferenza con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. “Le condizioni sanitarie, economiche e sociali del Paese sono ancora critiche, tanto da aver convinto il Governo a prolungare lo stato di emergenza – aggiunge -. In questo scenario è impensabile archiviare gli strumenti di protezione attivati in questi mesi. Occorre confermarli e rafforzarli, estendendo per esempio le indennità a tutte le categorie ingiustamente escluse, come braccianti agricoli, colf e badanti, somministrati, collaboratori autonomi. Allo stesso modo occorre rilanciare e potenziare DisColl e Naspi, prevedendo per quest’ultima 36 mesi di copertura senza decalage. C’è da mettere in campo un piano nazionale sulle competenze che coinvolga anche i Neet, le persone in cassa integrazione, i disoccupati, dando maggiore affidamento alla contrattazione e ai fondi interprofessionali”. Fondamentale per il sindacalista è “l’ammodernamento degli ammortizzatori, che vanno semplificati e resi davvero universali, prevedendo forme di tutela per le categorie rimaste escluse, con garanzie anche per lavoratori delle micro imprese sotto i 6 dipendenti attraverso soluzioni mutualistiche e assicurative proporzionate alla dimensione dell’azienda. Il sistema di protezione passiva va connessa in modo organico a una solida infrastruttura di politiche attive collegata alle risorse europee del Recovery Plan, al Fondo Nuove Competenze, alle risorse del Piano Sure, che deve essere rifinanziato. Servono progetti che non lascino mai le persone prive di formazione, orientamento, reddito”. Bisogna poi “potenziare i Centri per l’impiego, rilanciare il ruolo di Anpal e coinvolgere la fitta rete sussidiaria delle Agenzie per il lavoro e della bilateralità contrattuale. Va data continuità all’assegno di ricollocazione per le persone in Naspi e in cassa integrazione, evitando dispersione delle risorse e sovrapposizioni con strumenti di nuovo conio, come la Garanzia Occupabilità Lavoratori”.”Per dare continuità ed equità al cambiamento occorre coinvolgere le Parti sociali e lavorare insieme a un Patto Sociale che dia prospettiva alla crescita e allo sviluppo, sbloccando gli investimenti e creando le condizioni di ripartenza economica necessarie per superare questa delicata transizione. Serve coesione politica e sociale, con il coinvolgimento stabile del mondo del lavoro e dell’impresa secondo una impostazione davvero concertativa”, conclude Sbarra.

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Fonte: cisl.it

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