21 gennaio 2021 – “Importante” la convocazione da parte del Presidente Conte, per iniziare il confronto sul recovery , immagino, ma penso anche sul decreto ristori”. Lo ha dichiarato la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan , stamani ai microfoni di RaiNews24, circa il tavolo di confronto convocato dal Presidente del consiglio per domani mattina. “E’ una cosa importante perché è da luglio che attraverso iniziative e manifestazioni abbiamo chiesto al Governo un confronto come parti sociali, con i sindacati e con tutte le parti sociali perché il recovery è una occasione straordinaria per cambiare il Paese, cambiarlo in meglio ed è anche l’ultima occasione che avremo di risorse europee così ingenti per far rpartire il lavoro, l’economia e creare una Paese con meno diseguaglianze. E questo non può essere fatto in stanze chiuse – ha ribadito Furlan – senza un confronto, un coinvolgimento, una partecipazione di chi rappresenta il lavoro. In questi giorni, in modo particolare nei giorni della votazione della fiducia, c’è stata molta attenzione ai numeri tra maggioranza e opposizione, ma i numeri che interessano, innanzitutto gli italiani, – ha tenuto a sottolineare – sono ogni giorno i numeri drammatici della pandemia, quante persone si sono ammalate e quante purtroppo sono morte e i numeri economici, i numeri del lavoro, quanti posti di lavoro continuiamo a perdere e come fermiamo finalmente una emorragia occupazionale che sta diventando davvero drammatica e in prospettiva potrebbe peggiorare se non si utilizzano davvero tutte le risorse del Recovery per creare un paese che riparta dal lavoro e anche dalla giustizia sociale”.
“Sarà assolutamente necessario prolungare la cassa covid ed il blocco dei licenziamenti perché purtroppo la pandemia continua ad essere presente e a colpire drammaticamente il lavoro e l’economia oltre che la salute degli italiani – ha sottolineato ancora la leader della Cisl osservando che pur se difficile impossibile stabilire quali, ma “tutti i settori della nostra economia direttamente e indirettamente sono colpiti quindi ritengo che la discussione debba essere fatta in modo serio perché gli italiani e le italiane oltre alla paura del virus non vivano continuamente anche con la paura di perdere il posto di lavoro”.
Quanto al piano, non c’è dubbio che si condividono gli obiettivi che corrispondono anche alle linee europee, su come raggiungerli credo però ci sia ancora molto lavoro da fare e d è per questo che abbiamo anche chiesto e chiederemo al Governo che le parti sociali siano in qualche modo presenti anche nella governance, non tanto di gestione del pianoma soprattutto di monitoraggio rispetto all’esecuzione dei progetti. Abbiamo una opportunità importante per il paese che deve essere costruita e eseguita e gestita bene , non possiamo fare errori di questa natura ovviamente”.
Quanto alla riforma degli ammortizzatori, tema sul quale i sindacati incontreranno il Governo il 25 prossimo, “siamo ai primi incontri, dobbiamo accelerare molto tutto questo– ha detto Furlan – ricordando che uno dei problemi che avevamo posto e che ci ha portato a chiedere il prolungamento della cassa covid e del blocco dei licenziamenti , sta proprio nel fatto che gli amnmortizzatori sociali oggi presenti nel paese sono del tutto inadeguati o insufficienti . Abbiamo tante categorie di lavoratori che rimangono fuori, che sono poco tutelate, in più il grande assente continuano ad essere le politiche attive del lavoro. In che modo accompagniamo, attraverso innanzitutto processi formativi forti, i nostri giovani dalla scuola, università al lavoro ma anche i lavoraotir e le lavoratrici da un lavoro ad un altro. E’ evidente che il processo non sarà semplice . L’Italia ha investito troppo poco da tanto tanto tempo sulle politiche attive del lavoro però è questo che oggi è assolutamente prioritario e necessario”.
Alla domanda relativa alle tante vertenze industriali aperte, come ad esempio Alitalia dove addirittura mancano i solldi per pagare gli stipendi ai lavoratori, o l’ex Ilva, su cui i sindacati sono ovviamente molto preoccupati per tutte le ricadute occupazionali e su come affrontare tutto questo in un momento di instabilità politica così’ forte: “purtroppo le crisi industriali continuano ad esserci, non se ne risolvono e continuano ad aumentare” ha osservato la leader della Cisl ribadendo la necessità di “crare “un progetto molto forte e capire dove il nostro Paese vuole andare. Ci vuole una politica industriale che al momento è completamente assente, ci vogliono investimenti forti sulle infrastrutture ma soprattutto sullo sblocco dei camtieri perché il tema delle infrastrutture è nodale anche per le imprese, per le filiere e per rilanciare l’economia reale del nostro Paese. Siamo preoccupatissimi per tutte quelle grandi vertenze che in questi ultimi due o tre anni non hanno trovato risoluzione. Il piano industriale di Alitalia ad esempio non è purtroppo un piano di rilancio e la preoccupazione nasce esattamente da questo, Ci vuole tanta competenza, volontà e soprattutto ci vuole un progetto paese che deve ancora emergere e non è assolutamente chiaro”.
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Fonte: cisl.it