Dopo la proposta di Confindustria di prorogare, dopo il 31 marzo, il blocco dei licenziamenti per le sole aziende dei settori in crisi per consentire alle altre di ristrutturarsi, arrivano le prime reazioni dal mondo sindacale.
Sulla questione sarebbe importante innanzitutto sapere quale sarà la posizione del governo guidato da Mario Draghi, ma intanto la Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan, intervistata dal quotidiano La Stampa in edicola oggi, dice la sua rispetto ad una proroga “selettiva” del divieto di licenziamento:
“Non condividiamo questa idea. Il problema non riguarda solo alcuni settori particolarmente toccati dalla pandemia. Una parte del manifatturiero, soprattutto aziende piccole, lavora quasi esclusivamente per le imprese del terziario ed è altrettanto in crisi”.
Dunque secondo la Leader sindacale l’esclusione dal blocco dei licenziamenti dei settori considerati “non in crisi” (come il manifatturiero), penalizzerebbe ugualmente quei lavoratori poichè buona parte di essi fa parte di aziende manifatturiere che – nella logica dell’indotto – lavorano per turismo e terziario (settori in profonda crisi), con il rischio di provocare un pesante fuoriuscita di personale.