Cosa farà di Quota 100, in scadenza a fine anno, il premier Mario Draghi una volta fatto l’accordo politico e ottenuta la maggioranza in Parlamento?
Il quotidiano la Repubblica in edicola oggi ritiene che vi sia un punto fermo nella prossima agenda di Governo:
“Molto improbabile che proroghi Quota 100. Nel suo ultimo rapporto la Ragioneria scrive che la spesa pensionistica, di qui al 2070, aumenterebbe di 6 punti percentuali di Pil se Quota 100 diventasse permanente. E di 10,8 punti di Pil se lo fossero anche i requisiti contributivi (42 anni e 10 mesi, uno in meno per le donne), ad oggi bloccati fino al 2026, sempre per volere di M5S-Lega. Parliamo di quasi 200 miliardi”.
Dunque secondo il quotidiano romano il Premier in pectore per esigenze di equilibrio dei conti pubblici non aprirebbe mai ad una proroga di Quota 100 anche se nel Governo vi fosse l’appoggio della Lega, principale sponsor di questa flessibilità pensionistica.
Anche se il leader leghista Matteo Salvini è di opinione differente e lo ha confermato ieri mattina su Facebook, prima di incontrare Draghi scrivendo: «Pensioni senza ritorni alla Fornero».