Meno tasse sul lavoro, più gettito dalle imposte green, lotta all’evasione. Sono questi i “tre comandamenti” sui quali il premier incaricato Mario Draghi intende spingere nell’azione del suo Governo.
Lo sottolinea il quotidiano la Repubblica in edicola oggi sulle cui colonne si mette in luce che “anche l’indagine conoscitiva sulla riforma dell’Irpef che sta andando avanti da giorni nelle Commissioni Finanze di Camera e Senato spinge verso la stessa direzione: tra i 28 mila e i 55 mila euro c’è una pressione fiscale troppo elevata, dicono Corte dei Conti e Upb, negli ultimi cin- quanta anni si è intervenuto solo sui redditi alti e su quelli alla base della piramide ed è ora di piallare le aliquote del ceto medio”.
Dunque sembrerebbe essere questa la fascia di reddito da lavoro sulla quale Draghi potrebbe intervenire. Una fascia che sostanzialmente negli ultimi anni è stata tagliata fuori da ogni Bonus fiscale (eccezion fatto tra i 28 e i 40 mila euro che negli ultimi 6 mesi del 2020 ha beneficiato della detrazione di 100 euro a scendere) e che ora rivendica maggiore attenzione anche in funzione delle politiche di sviluppo e rilancio economico.
Al momento non è noto se il Bonus ammonterà a 100 euro, da rimodulare via via che il reddito cresce, però appare evidente che il meccanismo che il Premier in pectore intende utilizzare è lo stesso adottato in questi anni per le fasce di reddito più basse.