Il Decreto Ristori quinquies, che costituisce il 5° atto dei provvedimenti che hanno l’obiettivo di restituire alle categorie lavorative colpite dalla crisi un ristoro minimo a causa dei danni subiti dalle chiusure e dalle restrizioni, giace nei cassetti dei palazzi governativi.
La ex Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo nel giorno del commiato, con un post su Facebook aveva anticipato i contenuti del provvedimento, che essa stessa – col suo staff – aveva messo a punto sulle politiche sociali.
Ora occorre vedere quali saranno le intenzioni del nuovo Governo guidato da Mario Draghi e sostenuto da un maggioranza più larga ed eterogenea che farà certamente fatica a trovare punti di convergenza. Anche se, secondo quanto scrive il Corriere della Sera in edicola oggi, non tutto è così difficile.
Il Decreto Ristori 5 – scrive il CorSera – contiene “anche un’indennità di 3 mila euro per i lavoratori stagionali e intermittenti, la proroga di Naspi e DisColl, altri due mesi di Reddito di emergenza, un miliardo in più per il Reddito di cittadinanza. Misure queste ultime che non piacciono alla Lega. Che invece potrebbe chiedere più aiuti per i lavoratori autonomi rispetto al miliardo e mezzo previsto dalla bozza Conte per l’esonero dei contributi”.
Dunque le proposte della ex ministra pentastellata troverebbero l’opposizione della Lega su Reddito di emergenza e Reddito di cittadinanza e non sui Bonus per i lavoratori stagionali, intermittenti, dello spettacolo, che potrebbero contare su consenso ampio che va dal M5S alla Lega.
Il partito di Matteo Salvini infatti si sarebbe pronunciato positivamente verso una misura che andrebbe a ristorare i lavoratori del turismo invernale penalizzati dalla chiusura degli impianti sciistici.