Oggi Mario Draghi si recherà al Senato per chiedere la fiducia. Il suo Governo conterà su un’ampia maggioranza che va da LeU alla Lega con solo FdI all’opposizione. Un sostegno che consentirà a Draghi di governare “quasi” indisturbato ma dovrà fare i conti con una maggioranza molto frammentata ed eterogenea.
I primi segnali di questa situazione si sono visti nei giorni scorsi quando a seguito dell’improvvisa chiusura degli impianti sciistici la Lega ha chiesto maggiori risorse per “non ristorare” ma “risarcire” gli operatori economici danneggiati dalla scelta del Ministero della Salute, che eredita dal precedente Governo Conte un potere di ordinanza che gli consente di disporre chiusure e riapertura a seconda di come si muove la linea dei contagi.
Ad evidenziare come il maggior fabbisogno di risorse da iniettare nel sistema economico potrebbe influire anche sui tempi di approvazione del Decreto Ristori 5 è Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“la «coesione» e l’«unità» invocata dal presidente del Consiglio rischia di essere messa a dura prova già nei prossimi giorni, quando sul tavolo di Palazzo Chigi all’ordine del giorno ci sarà il decreto Ristori per il quale a gennaio è stato approvato uno scostamento di ulteriori 32 miliardi per sostenere lavoratori e imprese. La cifra è infatti già ritenuta insufficiente. Non solo perché si riteneva che questo ulteriore incremento del deficit dovesse soddisfare anche chi finora era rimasto escluso. Ma soprattutto perché il virus non accenna ad arretrare. Anzi, il rischio di un moltiplicarsi di zone rosse o arancioni e quindi di chiusure farà aumentare il fabbisogno per i ristori da cui dipende anche il sostegno alla disoccupazione”.
Dunque 32 miliardi è lo scostamento chiesto e ottenuto da parte del Governo Conte a gennaio, ma se l’attuale Governo dovesse decidere di avere più risorse a disposizione a quel punto occorrerà ripetere il passaggio in Parlamento, con ulteriore slittamento dei tempi di approvazione del Decreto Ristori 5.
Al di là di ogni dichiarazione occorre verificare quali saranno le prossime concrete mosse del Governo e che tipo di priorità vorrà dare al Decreto tanto atteso.