Il discorso del Presidente del Consiglio Mario Draghi al Senato, replicato oggi alla Camera dei deputati offre le prime indicazioni programmatiche del nuovo Governo sui principali dossier, dalla politica interna a quella estera passando per il sostegno al mondo economico finanche alle prossime misure che riguardano i percorsi di istruzione/formazione ed inserimento professionale.
Ecco le parole pronunciate dal neo premier:
“In questa prospettiva particolare attenzione va riservata agli ITIS (istituti tecnici). In Francia e in Germania, ad esempio, questi istituti sono un pilastro importante del sistema educativo. E’ stato stimato in circa 3 milioni, nel quinquennio 2019-23, il fabbisogno di diplomati di istituti tecnici nell’area digitale e ambientale. Il Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza assegna 1,5 md agli ITIS, 20 volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia. Senza innovare l’attuale organizzazione di queste scuole, rischiamo che quelle risorse vengano sprecate“.
Dunque Draghi intende da un lato investire sul sistema dell’istruzione tecnica e professionale, visto come un fattore che alza la competitività con gli altri Paesi europei, e dall’altro riorganizzare i percorsi formativi in cui saranno inseriti i giovani ai quali sarà affiancato – Draghi non lo dice esplicitamente ma è nelle corde di chi guarda con interesse al sistema tedesco di istruzione professionale – il contratto di apprendistato. Contratto che con ogni probabilità sarà rilanciato con forme di decontribuzione e altre incentivi finalizzati a favorirne l’utilizzo anche per i giovani under 18.
Una risposta positiva alle sollecitazioni giunte dalle associazioni di rappresentanza delle Imprese durante le consultazioni della settimana scorsa. La stessa Confartigianato in una nota stampa aveva ricordato come, anche nell’interlocuzione con il Ministro del Lavoro Andrea Orlando il Presidente nazionale degli “artigiani” Marco Granelli aveva posto come prioritario, tra i vari temi, quello del “rilancio degli istituti professionali e tecnici e il potenziamento dell’apprendistato, sia quello duale di primo livello, che consente di conseguire diplomi e qualifiche professionali unendo istruzione e formazione sul posto di lavoro, sia quello professionalizzante”.