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Scuole chiuse, La Stampa: mancano Congedi Covid per autonomi e dipendenti, il “Piano”

Con l’aggravarsi della situazione pandemica, il rischio sempre più concreto di una chiusura delle scuole, non solo secondarie, ma anche primarie, è un’ulteriore preoccupazione per quei genitori che hanno ripreso a lavorare, dal momento che per il 2021 non sono ancora stati rinnovati o attivati i congedi parentali.

Il quotidiano La Stampa in edicola oggi riporta le parole di denuncia di Cristina S. Tagliabue, attivista del movimento Il Giusto Mezzo:

A farne le spese sono soprattutto le mamme. Ci scrivono da tutta Italia (insieme con qualche papà) che restano a casa con i figli arrangiandosi tra ferie, malattia dei genitori e altri pretesti. Così non va bene. Dal governo Draghi ci aspettiamo un cambio di passo. Serve rinnovare i congedi per permettere ai genitori di stare a casa con i figli. La crisi di governo ha bloccato il decreto ristori previsto per gennaio che avrebbe dovuto rinnovarli dopo la scadenza di dicembre. Ora però siamo a fine febbraio, un governo c’è, ma dei congedi per le quarantene Covid dei figli non c’è neanche l’ombra. Oltre a questi, servono i congedi parentali per le zone d’Italia in cui sono chiusi asili e scuole. E serve un meccanismo automatico per attivarli nel momento in cui un comune o una provincia viene dichiarata zona rossa o arancione rafforzata” .

Parole di denuncia, ma che esprimono anche rivendicazioni ben precise e propongono soluzioni concrete. Urge il rinnovo dei congedi parentali Covid erogati dall’Inps per consentire ai genitori di assistere i propri figli costretti a casa dalla chiusura delle scuole.

Ciò che emerge dal dialogo tra Governo, Parlamento e Regioni è che dovrebbe essere in ballo la proposta di implementare le forme di congedo parentale, estendendole anche ai genitori finora esclusi, dunque lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti. Il congedo, come prima, sarebbe previsto per i genitori di figli under14 in caso di didattica a distanza dovuta all’aggravamento dell’emergenza sanitaria, verrebbe retribuito al 50% e durerebbe per l’intero periodo della quarantena del figlio, ma potrà essere richiesto da uno solo dei genitori.

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