Roma, 6 marzo 2021 – “Qualunque provvedimento fiscale non può essere preso all’esterno di un progetto di riforma complessiva e concertata di un sistema fiscale improntato all’equità e alla progressività. Speriamo che non siamo vere le indiscrezioni che circolano in queste ore”. Lo sottolinea il segretario confederale della Cisl Giulio Romani responsabile del dipartimento fisco.
“L’inserimento di provvedimenti fiscali, diversi da quelli strettamente connessi alle difficoltà generate dalla pandemia, in provvedimenti di legge diversi da quello di riforma fiscale sarebbe un fatto inaccettabile per il sindacato. Abbiamo accettato il rinvio di una riforma del fisco promessa da molto tempo proprio perché consapevoli che la pandemia avesse cambiato le priorità, ma per lo stesso motivo non potremmo comprendere se altri provvedimenti legislativi venissero surrettiziamente utilizzati per condonare i mancati adempimenti dei doveri fiscali anche precedenti alla pandemia stessa. E’ giusto sostenere le categorie oggi maggiormente colpite dalla conseguenze della pandemie ma questo non deve significare premiate gli evasori. Ricordiamo che gli evasori sono indirettamente responsabili anche dei tagli ingenti alla sanità fatti negli anni precedenti al 2020 per tenere in piedi il bilancio nazionale. Il Paese ha bisogno di ripresa economica, ma anche di rinascita etica e morale. Non sarà un’amnistia generalizzata, assolutoria e priva di selettività a contribuire a quest’ultima. L’uso di termini bonari e fuorvianti come pace fiscale rischia di essere oltremodo offensivo, tanto più se inserito in provvedimenti con cui il Governo dovesse decidere di fare la pace solo con gli evasori anziché con i contribuenti onesti e con le famiglie che hanno dovuto piangere i loro cari”.
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Fonte: cisl.it