Oggi, 8 marzo, si celebra la Giornata internazionale dei diritti della donna – comunemente nota come Festa della donna -, il cui scopo dovrebbe essere quello di far riflettere sulle conquiste delle donne in ambito economico, politico e sociale, ma anche sulle discriminazioni e violenze di genere alle quali le donne di tutto il mondo sono ancora soggette.
A dispetto delle banalizzazioni delle quali talvolta è oggetto questa giornata, si tratta in realtà di una ricorrenza caratterizzata da forti connotazioni politiche ed economiche, di un’occasione per ricordare i passi avanti che sono stati compiuti dalle donne nella strada verso l’emancipazione e quante conquiste devono ancora essere ottenute.
Ancora oggi – nel 2021 – la Giornata internazionale dei diritti della donna e i suoi obiettivi risultano attuali, dal momento che sono stati recentemente resi noti dei dati preoccupanti sull’occupazione femminile.
Stando a uno studio dei Consulenti del lavoro, durante la crisi da COVID-19 sono state le donne lavoratrici a pagare il prezzo più alto, tanto che si registra un calo dell’occupazione femminile indipendente di 103.000 unità nei mesi di aprile-settembre 2020, il doppio degli uomini e rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Inoltre, a rendere lo scenario ancora più drammatico sono i dati Istat, i quali registrano che a dicembre 2020 di 101mila nuovi disoccupati, 99mila sono donne.