“Andiamo nella direzione di una proroga del blocco dei licenziamenti, che però per i lavoratori che dispongono di strumenti ordinari sarà legata ad un termine che sarà definitivo; per coloro non coperti da strumenti ordinari sarà agganciata alla riforma degli ammortizzatori sociali”.
Sono le parole pronunciate dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, in audizione alla Commissione Lavoro del Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero.
Parole che ha l’esatto significato di indicare una doppia direzione. Al momento il blocco scade il 31 marzo, ma il Governo intende prorogarlo per tutti fino al 30 giugno (la data più accreditata) dopodichè proseguirà solo per i lavoratori dei settori che non dispongono di ammortizzatori sociali ordinari, chiaro il riferimento all’industria. Da verificare se sarà lo stesso per commercio e artigianato.
“Il primo intervento” da realizzare “è la riforma degli ammortizzatori sociali in una direzione di universalismo e semplificazione”, tema su cui si “è già aperto il confronto con le parti sociali”, che punti ad un “accesso più rapido al sostegno” e ad una “estensione della protezione”, indipendentemente dal settore e dalla dimensione dell’impresa, ha concluso Orlando.
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