E’ stata presentata da Federmeccanica, con una conferenza stampa dell’11 marzo, la 157° Indagine Congiunturale.
I risultati dell’indagine condotta dalla federazione di Confindustria che rappresenta le aziende metalmeccaniche e dell’installazione di impianti, hanno mostrato come la pandemia abbia causato un forte calo della pruduzione nel settore durante il periodo che va da marzo a giugno 2020. Mentre negli ultimi mesi dello scorso anno le perdite sono state più contenute, ma non tali da segnare un ritorno ai livelli del periodo pre-pandemico.
2020: CALO RECORD DELLA PRODUZIONE
“Mediamente nel 2020 la produzione metalmeccanica si è ridotta del 13,4% nel confronto con l’anno precedente“, sottolinea Federmeccanica. Un dato preoccupante, che può essere spiegato dagli effetti drammatici della pandemia e delle chiusure del primo lockdown. Una fase di congiuntura che ha colpito tutti i comparti ed in particolare “le imprese costruttrici di autoveicoli e rimorchi“, che hanno registrato una perdita del 20,6%.
C’è da dire inoltre, che in Italia il settore ha resistito meglio che in altri paesi europei come Germania (-14,7%), Spagna (-14,2%) e Francia (-19%).
OTTIMISMO PER IL 2021
Sebbene i risultati dell’indagine condotta sul settore mostrino un andamento negativo, le prospettive per il 2021 sono improntate verso un “cauto moderato ottimismo“, fanno sapere dai vertici di Federmeccanica. L’ottimismo è dovuto alla crescita dell’1,2% dell’attività produttiva metalmeccanica nel quarto trimestre del 2020 rispetto al trimestre precedente e di uno 0,2% rispetto al quarto trimestre del 2019.
Un altro elemento positivo – che si aggiunge evidentemente ai segnali positivi sulla ripresa degli investimenti – è l’ipotesi di accordo firmata il 5 febbraio 2021 per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici, che manda “un messaggio positivo, di fiducia e dà elementi di stabilità per le nostre imprese in un momento in cui domina l’incertezza“.
Tuttavia, come sottolineato dai relatori della conferenza, tra cui il Direttore Generale Stefano Franchi (in foto), il futuro è incerto, e le dinamiche della produzione metalmeccanica dipendono da fattori come l’evoluzione della pandemia e l’esito della campagna vaccinale, che al momento non possono essere previsti con certezza.
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