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Le piattaforme del food delivery fanno ricorso contro i verbali dell’Ispettorato del lavoro che impongono di assumere 60mila rider

Glovo-Foodinho, Just Eat, Uber e Deliveroo, le quattro piattaforme di delivery finite al centro dell’inchiesta pilota della Procura di Milano sulle condizioni di lavoro e di sicurezza dei rider, hanno fatto ricorso contro i verbali amministrativi notificati dall’Ispettorato del lavoro nei quali è stato indicato che oltre 60mila ciclofattorini vanno regolarizzati come collaboratori “coordinati continuativi” con tutte le garanzie dei lavoratori subordinati. Uber Eats – appena uscita dall’amministrazione giudiziaria – ha intenzione di accodarsi nei prossimi giorni. Anche sul fronte delle contestazioni che riguardano i reati contravvenzionali per violazioni su sicurezza e salute dei rider si prepara una battaglia legale. Se le aziende, infatti, non pagheranno le ammende (per un totale di oltre 733 milioni di euro) e non adempieranno agli obblighi previsti, si arriverà a processo.

Per il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Maura Ripamonti, che indagano sul fenomeno, tutte le posizioni aperte tra il 2016 e ottobre 2020 vanno considerate come lavoro parasubordinato. A tutti i lavoratori, quindi, vanno garantite tutele e sicurezza. In parallelo, il pm Paolo Storari che sta conducendo un’indagine per reati fiscali. Le piattaforme, invece, hanno continuato a definire i rider lavoratori autonomi. “I rilievi sollevati in merito ai processi interni difficilmente possono essere ascrivibili – sostiene Glovo in una nota – così come sottolineato nei verbali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, all’articolo 2” del Jobs Act “che applica la disciplina del lavoro subordinato ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative ed etero-organizzate”. Per tutte le piattaforme – ad eccezione di Just Eat che ha annunciato un proprio piano di assunzioni con contratto di lavoro dipendente – fa fede il contratto nazionale firmato da Assodelivery solo con la sigla sindacale Ugl, che prevede questo tipo di inquadramento.

Intanto i rider si stanno organizzando. La rete ‘Rider X i diritti’, di cui fanno parte le organizzazioni sindacali di diverse città, con i sindacati confederali sta organizzando una giornata di mobilitazione per il prossimo 26 marzo. L’invito per i fattorini è ad incrociare le braccia per tutto il giorno per paralizzare le consegne. L’appello rivolto ai cittadini è di non ordinare per solidarietà dalle app di Glovo, Just Eat, Deliveroo e Uber Eats per 24 ore e boicottare il servizio. bdr/mad

L’articolo Le piattaforme del food delivery fanno ricorso contro i verbali dell’Ispettorato del lavoro che impongono di assumere 60mila rider proviene da Il Fatto Quotidiano.

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Fonte: ilfattoquotidiano.it

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