“Oggi le scuole purtroppo non sono luoghi sicuri come qualcuno ha provato a farci credere per un anno. Le scuole proposte in piena pandemia erano identiche a quelle pre-covid, al di là di qualche precauzione. A pochi giorni dall’insediamento di questo Governo siamo stati costretti a ricorrere alla Dad pagando scelte politiche passate che si sono rivelate inefficaci. Vorrei esprimere la mia vicinanza e solidarietà al personale docente, agli studenti, alle famiglie, all’intero comparto scolastico”.
E’ quanto afferma il neo sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso (Lega) a Adnkronos.it, a proposito del ritorno – da oggi – di 6,9 milioni di studenti in didattica a distanza, equivalente all’81% degli iscritti.
Sasso sostiene che la partita vera oggi, la si giochi “innanzitutto sulle vaccinazioni. Occorre accelerare per poter ripartire in presenza”, visto che le Scuole sono un certo luogo di contagio.
Aspetto che potremmo definire “singolare” della sua conversazione con l’agenzia di stampa, è che quando gli si chiede qual è il numero dei contagiati nelle scuola il neo sottosegretario leghista risponde di non avere alcun dato a sua disposizione, se non rilevazioni risalenti all’anno scorso:
“Per quanto riguarda i dati sui contagi negli istituti scolastici sono fermo a novembre. Chiederò al ministro Bianchi di intervenire e mi assumo l’impegno che siano diffusi anche quelli dei mesi successivi. Va detta la verità. Dobbiamo analizzare la realtà con dati certi per poter intervenire e riaprire in sicurezza. Grazie a questo governo di unità nazionale mi auguro che tutte le componenti politiche collaborino per risolvere il problema”.
Una risposta in odore di gaffe, da parte di Sasso che prima di generare l’effetto panico sulle Scuole come luoghi di contagio dovrebbe almeno documentarsi sui numeri.
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