Roma, 16 marzo 2021 – Nel Piano Vaccinale riservato agli oltre 25mila farmacisti titolari e dipendenti delle circa 20mila farmacie private e pubbliche in Italia includere prioritariamente i dipendenti con qualifica di ausiliariato di farmacia, anch’essi chiamati a svolgere un importante ruolo di presidio sanitario sul territorio e di tutela della salute già nella prima fase dell’emergenza pandemica e ora in continuità operativa nelle zone rosse. E’ l’appello della Fisascat Cisl a pochi mesi dall’avvio della campagna vaccinale anti Sars-Cov-2/Covid-19 decisa dal Governo. «L’esclusione dal Piano Vaccinale riservato ai farmacisti titolari e dipendenti è discriminante nei riguardi dei lavoratori ausiliari che, pur non essendo qualificati operatori sanitari, lavorano nello stesso ambiente dei farmacisti gestendo l’ingresso in farmacia anche con l’applicazione delle normative anti Covid-19, e svolgendo la prestazione a diretto contatto con l’utenza e dunque pericolosamente esposti al rischio contagio» ha dichiarato il segretario generale della federazione cislina Davide Guarini. Il sindacalista auspica che «l’accelerazione data dal nuovo Commissario per l’Emergenza, il Generale Figliuolo, preveda l’inclusione di categorie che, sin dalla prima ora in prima linea, hanno svolto un primario ruolo di presidio sanitario e di cura alla persona per moltissimi cittadini». Guarini stigmatizza anche «l’esclusione del personale impiegato in farmacia tra i percettori di uno o più bonus per l’acquisto dei servizi di baby sitting» e sollecita «la correzione del provvedimento normativo varato nei giorni scorsi».
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Fonte: cisl.it