19 marzo 2021 – “È un provvedimento importante che mobilita circa 32 miliardi di euro. Urgente per fronteggiare l’emergenza sanitaria, economica e sociale anche se pensiamo sia largamente insufficiente perché solo con queste risorse non riusciamo a sollevare il paese dalle macerie delle crisi tant’è che il governo sta pensando a un nuovo scostamento di bilancio di quasi 20 miliardi”. Così il Segretario genarle della Cisl, Luigi Sbarra, intervistato da TV2000 sul Decreto sostegni in discussione oggi a Palazzo Chigi. “La norma che si sta per approvare è comunque importante –prosegue Sbarra- perché dal lato del lavoro deve affrontare diverse emergenze: deve dare continuità al finanziamento per la Cig Covid, deve prorogare in avanti, noi diciamo per tutta l’emergenza sanitaria, il blocco dei licenziamenti e deve recuperare platee di lavoratori a tempo determinato, stagionale o in somministrazione lasciati dai precedenti decreti senza protezioni sociali”.
“Ci sono delle bozze di decreto che stanno girando che prevedono che per il settore industria ed edilizia il blocco dei licenziamenti vada avanti fino al 30 di giugno. Per altri settori quali artigianato, commercio e turismo vada avanti fino a ottobre. Questa impostazione non ci convince perché pensiamo che il blocco deve andare avanti, in maniera generalizzata, fino alla fine dell’emergenza sanitaria. Non esistono comparti economici non toccati dal Covid, direttamente o indirettamente. È vero che ci son settori che soffrono di più, ad esempio il turismo, la ristorazione, i servii, il mondo dello spettacolo, ma ci sono anche innumerevoli aziende del manifatturiero che sono collegate, interdipendenti, interconnessi con il sistema del commercio dei servizi. Non ci possiamo permettere traumi occupazionali, ma dobbiamo fare di tutto per tenere agganciate le persone ai luoghi di lavoro”.
E alla domanda sulla rottamazione delle cartelle esattoriali, Sbarra risponde: “Per noi è un segnale sbagliato perché arriva l’indicazione di una sorta di condono mascherato. Sono temi che vanno affrontati in un perimetro più largo di confronto, finalizzato ad una vera riforma fiscale. Dobbiamo contrastare e combattere evasione ed elusione fiscale, uno scippo che costa 100 miliardi e più nelle tasche degli italiani. Dobbiamo aprire un confronto per la riforma fiscale nel segno della progressività, delle redistribuzioni del prelievo fiscale, per ridurre il peso delle tasse in primo luogo a lavoratori dipendenti e che contribuiscono ogni anno per il 95% del gettito Irpef. Giammai mandare segnali di sanatorie indifferenziate, che danno un messaggio sbagliato agli italiani”.
Per Sbarra diverse sono le questioni che il governo deve affrontare subito: “rafforzare il sistema delle protezioni scoiali sia per lavoratori in costanza di rapporto di lavoro sia nei casi di disoccupazione, per questo chiediamo un confronto per rinnovare il sistema degli ammortizzatori sociali, rendendoli più universali, mutualistici, inclusivi, Dobbiamo spingere avanti al battaglia per far decollare le politiche attive sul lavoro e fare un grande investimento sulla formazione e sulla crescita delle competenze per tutelare le persone nelle fasi di transizione e di passaggio da un lavoro all’altro. E poi –aggiunge- la vera grande sfida di rimettere in moto un ciclo positivo di investimenti pubblici e privati. Il lavoro non arriva per legge ma solo se ripartono gli investimenti”.
E poi la vaccinazione anti Covid nelle aziende. “Stiamo sostenendo l’accelerazione forte al piano di vaccinazione nazionale, che significa recuperare il tempo perso per l’approvvigionamento, identificare nuovi centri di vaccinazione, assumere personale dedicato per sostenere questa campagna vaccinale, coordinare i livelli di responsabilità nazionali e regionali. Come parti sociali stiamo offrendo la nostra disponibilità ad organizzare nei luoghi di lavoro presidi funzionali alla vaccinazione delle lavoratrici e dei lavoratori mettendo in campo tutto ciò che serve anche come organizzazione logistica. L’obiettivo deve essere spingere in avanti il piano vaccini perché prima ci liberiamo dal virus prima rimettiamo in moto dinamiche di crescita, di sviluppo, di lavoro per le persone” conclude.
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Fonte: cisl.it